Aggiornamento tecnologico
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Può essere effettuato vantaggiosamente su estrusori di nuova costruzione, aggiungendo a quanto già esistente soluzioni tecniche innovative, seguendo un programma associato ai vantaggi che si vogliono ottenere. Oppure, entro certi limiti, gli interventi possono essere attivati su estrusori già esistenti.
Con alcuni punti in comune, l’aggiornamento tecnologico può essere attivato su estrusori monovite e su estrusori bivite.
La linea guida da seguire, precede la valorizzazione di tutto quanto già presente in termini di conoscenze tecnologiche consolidate, oppure di estrusori già esistenti.
In sintesi, si andranno ad individuare in modo preciso dei limiti, per attivare poi, metodi conoscenze e parti aggiuntive, funzionali al superammento dello stato attuale dell’arte.
Concettualmente, si andrà ad individuare e definire con precisione, una complessità il più ampio possibile relativamente a quanto già esistente.
La riduzione e la risoluzione della complessità, andrà ad evidenziare in termini concreti ed applicabili praticamente, una pluralità di soluzioni tecniche che nella semplicità consentiranno di raggiungere quelle prestazioni che allo stato attuale, con le tecnologie in uso, non sono raggiungibili.
ESTRUSORE MONOVITE
AGGIORNAMENTO TECNOLOGICO E RISPARMIO ENERGETICO
Viene preso in esame l’estrusore monovite, realizzato come ottimo prodotto industriale, con tecnologia funzionale già nota, diffusa e consolidata.
Si procederà quindi per gradi, seguendo una successione di fasi prestabilite. Saranno prese in considerazione, mettendole in relazione tra di loro, le parti fondamentali costituenti l’estrusore.
Sulle parti prese in esame, sarà attivata una pluralità di modifiche appropriate, associate ad idee inventive innovative.
Operando in questo modo, si andrà a migliorare la funzionalità dell’estrusore e, per di più, in modo significativo.
Questo, finalizzando il tutto all’ottenimento di:
a) Risparmio energetico fino al 20%
b) Aumento della produttività
c) Incremento della capacità miscelante
d) Stabilizzazione della portata e delle caratteristiche fisiche del flusso allo stato plastico, prodotto dall’estrusore.
Facendo riferimento all’estrusore monovite, sono indicati i punti sui quali intervenire per andare ad attivare un aggiornamento tecnologico significativo, finalizzato al superamento dello stato dell’arte universalmente diffuso.
Sistema di termoregolazione
- Superamento della funzione di controllo delle temperature, relativamente alla termoregolazione del cilindro.
- Rilievo delle temperature direttamente associate al processo produttivo, da integrare con le temperature relative alla termoregolazione del cilindro, mettendo in evidenza i flussi di calore presenti ed operanti.
- Evidenziazione delle anomalie rilevate, mettendo in relazione il profilo temperature del cilindro con il profilo temperature associate più direttamente al processo produttivo.
- Individuazione strumentale del profilo temperature del cilindro più adatto al processo produttivo.
- Temperature utilizzate per la termoregolazione del cilindro, non più soggettive secondo l’operatore, ma oggettive ed indicate dal nuovo sistema di controllo temperature, ovvero del sistema tradizionale integrato con nuove funzioni.
- Validazione efficace del processo produttivo in quanto non più basato su valutazioni e scelte soggettive e quindi non univoche, ma che si basa invece su dati oggettivi rilevati strumentalmente dal sistema di termoregolazione aggiornato.
- Possibilità di visualizzare i flussi termici anomali che vanno ad influire negativamente sulla stabilità del processo di estrusione. Flussi non rilevabili con il sistema di termoregolazione tradizionale.
Cilindro
- Modalità di rilievo temperature funzionali non solo alla termoregolazione del cilindro, ma anche al rilievo ed all’evidenziazione delle temperature che sono funzionali all’individuazione delle condizioni ottimali del processo produttivo, utilizzando il sistema di termoregolazione modificato.
- Al foro interno del cilindro, possono essere applicati dei trattamenti che consentono un controllo ed una azione più efficace sul materiale in lavorazione.
- Questa tipologia di intervento, può essere attivata anche su estrusori già esistenti.
- La parte esterna del cilindro viene strutturata adeguatamente in funzione di come si vogliono attivare le funzioni di riscaldamento e stabilizzazione dei flussi termici in modo che il cilindro non sia limitato ad una prevalente azione meccanica, ma attraverso un nuovo tipo di realizzazione costruttiva e di termoregolazione, il cilindro stesso possa diventare una parte importante del processo di estrusione.
- Sul foro interno del cilindro, possono essere effettuate delle modifiche funzionali alla valorizzazione delle prestazioni della vite.
Può essere applicata al cilindro una parte aggiuntiva, funzionale a rendere più efficace il funzionamento del tratto finale della vite.
Apparato per termostratazione vite (quando esistente)
- Se ne prevede un utilizzo che permette di superare ed andare oltre la funzione di condizionamento termico delle viti, per diventare un componente importante del processo produttivo.
- Il controllo della temperatura dell’olio circolante all’interno delle viti, non sarà più un parametro isolato, ma sarà messo in relazione con il nuovo sistema di termoregolazione del cilindro, intervenendo così in modo importante sul processo di estrusione.
VIte
- Si parte prendendo in esame uno o più tipologie di viti con profilo tradizionale e già collaudate ed utilizzate in produzione.
- Verranno individuati, utilizzando procedure adeguate (diagramma funzionale delle viti) i punti critici oggettivi, per poi intervenire applicando praticamente concetti innovativi ed esclusivi, finalizzati all’ottenimento di:
a) Risparmio energetico
b) Aumento della produttività
c) Aumento della capacità di miscelazione
d) Stabilizzazione della portata
e) Miglioramento e stabilizzazione delle caratteristiche fisiche del flusso allo stato plastico prodotto dall’estrusore - Viene presa in esame un tipo particolare di vite dove il flusso in lavorazione viene scomposto e ricomposto continuamente in modo appropriato, sulle varie zone del cilindro.
- Nella zona dove il masteriale è allo stato plastico, il disegno particolare della vite consente una inversione del flusso. Praticamente, in un certo tratto, il flusso inverte la direzione dello spostamento. La finalità è quella di ottimizzare al massimo l’omogeneità del flusso allo stato plastico prodotto dalla vite.
Corpo refrigerato sotto tramoggia
- Ne è previsto il non utilizzo, eliminando il raffreddamento
- Nell’evoluzione dell’estrusore, potrebbe diventare una zona aggiuntiva, termoregolata in modo adeguato
- La funzione refrigerante, sarà attivata applicando un taglio termico appropriato sia come dimensioni che come posizionamento.
Azionamento motore
- La riduzione della corrente assorbita, sarà un parametro da tenere in considerazione e mettere in relazione con il risparmio energetico.
- Anche la stabilità della corrente assorbita, sarà un parametro da prendere in considerazione e mettere in relazione con la stabilità del processo produttivo, associata alle condizioni operative.
- Un dato molto importante ed utile, sarà la relazione il più possibile lineare, tra corrente assorbita e portata dall’estrusore.
Tramoggia
- Ne è prevista la modifica concettuale e progettuale, in modo tale da mantenere la funzione di contenimento della materia prima ed inoltre contribuire a modificare il processo di estrusione in funzione della stabilità, della portata e del risparmio energetico.
ESTRUSORE BIVITE CON VITI PARALLELE CONTROROTANTI
AGGIORNAMENTO TECNOLOGICO E RISPARMIO ENERGETICO
Viene preso in esame l’estrusore bivite a viti parallele e controrotanti, realizzato come ottimo prodotto industriale, con tecnologia funzionale già nota, diffusa e consolidata.
Si procederà quindi per gradi, seguendo una successione di fasi prestabilite. Saranno prese in considerazione, mettendole in relazione tra di loro, le parti fondamentali costituenti l’estrusore.
Sulle parti prese in esame, sarà attivata una pluralità di modifiche appropriate, associate ad idee inventive innovative.
Operando in questo modo, si andrà a migliorare la funzionalità dell’estrusore e, per di più, in modo significativo.
Questo, finalizzando il tutto all’ottenimento di:
a) Risparmio energetico fino al 20%
b) Aumento della produttività
c) Incremento della capacità miscelante, finalizzata alla dispersione efficace ed omogenea di cariche minerali.
Facendo riferimento all’estrusore a viti parallele controrotanti, sono indicati i punti sui quali intervenire per andare ad attivare un aggiornamento tecnologico significativo, finalizzato al superamento dello stato dell’arte universalmente diffuso.
Sistema di termoregolazione
- Superamento della funzione di controllo delle temperature, relativamente alla termoregolazione del cilindro.
- Rilievo delle temperature direttamente associate al processo produttivo, da integrare con le temperature relative alla termoregolazione del cilindro, mettendo in evidenza i flussi di calore presenti ed operanti.
- Evidenziazione delle anomalie rilevate, mettendo in relazione il profilo temperature del cilindro con il profilo temperature associate più direttamente al processo produttivo.
- Individuazione strumentale del profilo temperature del cilindro più adatto al processo produttivo.
- Temperature utilizzate per la termoregolazione del cilindro, non più soggettive secondo l’operatore, ma oggettive ed indicate dal nuovo sistema di controllo temperature, ovvero del sistema tradizionale integrato con nuove funzioni.
- Validazione efficace del processo produttivo in quanto non più basato su valutazioni e scelte soggettive e quindi non univoche, ma che si basa invece su dati oggettivi rilevati strumentalmente dal sistema di termoregolazione aggiornato.
- Possibilità di visualizzare i flussi termici anomali che vanno ad influire negativamente sulla stabilità del processo di estrusione. Flussi non rilevabili con il sistema di termoregolazione tradizionale.
Cilindro
- Modalità di rilievo temperature funzionali non solo alla termoregolazione del cilindro, ma anche al rilievo ed all’evidenziazione delle temperature che sono funzionali all’individuazione delle condizioni ottimali del processo produttivo, utilizzando il sistema di termoregolazione modificato.
- Alla forma interna del cilindro, possono essere applicate delle semplici modifiche, diversificate prima e dopo il degasaggio, in grado di aumentare la funzionalità delle viti. Questo per garantire un aumento di produttività ed una plastificazione più efficace unitamente al miglioramento ed alla stabilizzazione delle caratteristiche fisiche del materiale allo stato plastico prodotto dalle viti.
- La parte esterna del cilindro viene strutturata adeguatamente in funzione di come si vogliono attivare le funzioni di riscaldamento e stabilizzazione dei flussi termici in modo che il cilindro non sia limitato ad una prevalente azione meccanica, ma attraverso un nuovo tipo di realizzazione costruttiva e di termoregolazione, il cilindro stesso possa diventare una parte importante del processo di estrusione.
- La parte terminale del cilindro, può essere costituita da un elemento aggiuntivo, associato ad una forma particolare della parte terminale delle viti, al fine di dare al flusso allo stato plastico in transito, una forma regolare e bilanciata, in modo da agevolare la funzionalità della testa di estrusione, sia per tubi che per profili.
Apparato per termostratazione viti
- Se ne prevede un utilizzo che permette di superare ed andare oltre la funzione di condizionamento termico delle viti, per diventare un componente importante del processo produttivo.
- Il controllo della temperatura dell’olio circolante all’interno delle viti, non sarà più un parametro isolato, ma sarà messo in relazione con il nuovo sistema di termoregolazione del cilindro, intervenendo così in modo importante sul processo di estrusione.
Viti parallele controrotanti
- Si parte prendendo in esame uno o più tipologie di viti con profilo tradizionale e già collaudate ed utilizzate in produzione.
- Verranno individuati, utilizzando procedure adeguate (diagramma funzionale delle viti) i punti critici oggettivi, per poi intervenire applicando praticamente concetti innovativi ed esclusivi, finalizzati all’ottenimento di:
a) Risparmio energetico
b) Aumento della produttività
c) Aumento della capacità di miscelazione
d) Stabilizzazione della portata
e) Miglioramento e stabilizzazione delle caratteristiche fisiche del flusso allo stato plastico prodotto dall’estrusore - Un disegno particolare della parte iniziale di alimentazione delle viti, unitamente a piccole ma importanti modifiche del cilindro, consentono di dare all’estrusione tradizionale a viti parallele e controrotanti, un significativo ed importante effetto bivite conico.
- La parte finale delle viti, dopo il degasaggio, può assumere una forma particolare in abbinamento ad appropriate modifiche applicate alla forma interna del cilindro, per dare all’estrusore a viti controrotanti, l’effetto utile alla miscelazione ed alla dispersione di cariche minerali ed additivi, tipico dell’estrusore a viti corotanti.
Corpo refrigerato sotto tramoggia
- Ne è previsto il non utilizzo, eliminando il raffreddamento
Nell’evoluzione dell’estrusore, potrebbe diventare una zona aggiuntiva, termoregolata in modo adeguato - La funzione refrigerante, sarà attivata applicando un taglio termico appropriato sia come dimensioni che come posizionamento.
Azionamento motore o motori se più di uno
- La riduzione della corrente assorbita, sarà un parametro da tenere in considerazione e mettere in relazione con il risparmio energetico.
- Anche la stabilità della corrente assorbita, sarà un parametro da prendere in considerazione e mettere in relazione con la stabilità del processo produttivo, associata alle condizioni operative.
- Un dato molto importante ed utile, sarà la relazione il più possibile lineare, tra corrente assorbita e portata dall’estrusore.
Dosatore
- Può assumere una metamorfosi variamente articolata, fino a renderlo un elemento importante finalizzato al risparmio energetico ed all’ottimizzazione del processo di estrusione.
- La funzione vera e propria di dosaggio, in certe condizioni operative, potrebbe essere eliminata.
Tramoggia
- Ne è prevista la modifica concettuale e progettuale, in modo tale da mantenere la funzione di contenimento della materia prima ed inoltre contribuire a modificare il processo di estrusione in funzione del risparmio energetico.
